Cosa possiamo farcene di tutta questa libertà?

 Quello. a cui assistiamo oggi é un vero sovraccarico di "immagini", uso le virgolette perché é difficile definire fotografie qualcosa che tremola davanti allo schermo per un istante e poi se ne va, senza diventare un ricordo che resta e testimonia.In un mondo così pieno di immagini fugaci un portfolio sul web può essere una cosa a metà, fino a spingersi ad essere un vero e proprio errore...potremmo invece valutare l'idea di costruire qualcosa di narrativo, e di partecipare su un livello diverso, di nicchia. Costringerci a dare un inizio ed una fine ai nostri lavori, organizzare una vera e propria progettualità volta a realizzare qualcosa di fisico andando quindi dall'impaginazione alla scelta della carta passando per gli affiancamenti e la sequenza delle fotografie... pensato, da  vendere per finanziare il lavoro successivo o a volte semplicemente da regalare e che tra anni, mesi, giorni o addirittura ore non scomparirà, ma rimarrà nella libreria di chi ha voluto incrociare una visione e ci si é ritrovato dentro. Fanzine, fotolibri, pieghevoli...a volte basta davvero poco, il più é sganciarsi dal LIKE e pensare in modo più autentico.Se i Social richiedessero un abbonamento di anche soli pochi euro annui chiuderebbero in un baleno. Che vi piaccia o meno, al 90% di quelli che guardano le vostre foto sul web non frega molto del vostro lavoro.Cosa possiamo farcene di tutta questa libertà? 
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Saper aspettare