Si viaggiare: less is more la lezione dei maestri
Siamo in partenza per le vacanze molti di noi viaggeranno... Vediamo cosa c'è nella mia borsa e perché...I grandi maestri della fotografia sono molto lontani dall'immaginario dei forum fotografici. Evitano accuratamente lenti e macchine ingombranti per concentrarsi sulla loro visione... Preferiscono essere scambiati per attempati turisti che essere identificati come fotografi professionisti.Constantine Manos, Alex Webb, Cartier Bresson, Ernesto Bazan, Robert Frank, Pinkhassov pur possedendo parecchie macchine fotografiche quando fotografano (o fotografavano nel caso in cui non siano più fra noi) preferiscono portarsi dietro il minimo indispensabile, spesso una macchina e un obiettivo. Molti di loro utilizzano lenti che rimangono fra il 24 mm (la visione normale di entrambe gli occhi) e il 50 mm e non si sentono limitati nel loro lavoro anzi vivono il poco peso come una liberazione, una condizione per poter stare più vicini alle loro storie. Certo hanno investito negli anni nella cosa più importante: sviluppare una visione, uno stile unico che li ha resi riconoscibili.Grazie allo studio costante delle immagini dei grandi fotografi e della letteratura di viaggio ho potuto sviluppare un mio approccio alla travel photography e all'idea di viaggio, questo mi ha consentito di ridurre drasticamente la quantità di attrezzatura che mi porto dietro. So per certo che molti di voi avrebbero i brividi a partire per così leggeri e senza back up, non io. Nel caso disgraziato di rimanere senza macchina mi godrei comunque il viaggio e scriverei di più... Cerco di vivere il presente non solo di rappresentarlo come epifania della memoria...La mia è una attrezzatura costosa lo so, ma i prezzi delle macchine sono destinati a scendere e gli obiettivi rimangono. Queste estate sarò in Ladakh nel tibet indianoPer partire così leggeri è necessario avere le idee chiare su alcuni punti importanti:
- La distanza a cui state dai vostri soggetti: devo essere vicino a portata di braccio e devo poter toccare loro e loro devono poter toccare me. Mi piace ascoltare l'intonazione della voce sentire gli odori del quotidiano e percepire il campo energetico delle persone che incontro. Questo limita molto il parco delle ottiche che utilizzo dal 21mm al 35mm ottiche più lunghe lascerebbero percepire una distanza sia fisica che mentale;
- Storie e diario: se da un lato ci sono le storie della gente c'è sempre anche una dimensione intima che riguarda la documentazione della vita. Il viaggiatore pur vivendo nel presente ha quella sensazione del ricordo, tutto è già come pronto per essere fotografato. Diventa importante avere la macchina fotografica sempre con me, non può essere ingombrante;
- Make it personal: guardo a volte le foto che hanno fatto altri fotografi dei luoghi che visiterò, non per rifarle ma proprio per evitarle... Voglio qualcosa di personale e unico che renda il mio approccio riconoscibile;
- Less is more: non solo riguardo alla atrezzatura che ci portiamo dietro ma anche alle foto che vogliamo fare. Il troppo non ci permette di concentrarci ci fa disperdere non bisogna fotografare tutto ma fotografare meno e meglio;
- Stare con le persone: una parte importante del mio tempo in viaggio è dedicato ad ascoltare chi incontro. Non fotografo e basta, ascolto molto. E' un momento di arricchimento importante, di scambio;
- E' emozione e non tecnica: la parte tecnica della fotografia mi annoia molto, una volta che ho scelto un obiettivo e una macchina con un settaggio che mi soddisfa basta... Non voglio più pensarci... è l'empatia ciò che conta non la nitidezza o la gamma tonale;
- Non ci sono regole solo divertimento: mi pare che si commenti da sola.. :)
Questa la mia attrezzatura: Sony A9, 28mm f2, aggiuntivo 21mm, 1 batteria di scorta (basta e avanza oltre 3000 foto a ricarica), 2 schede da 64 gb non duplicate in macchina (5.200 foto circa fin troppo... Non penserete di fare più di 100 buone foto vero?), Speed Racer (bagaglio a mano).Infine se volete veramente entrare in sintonia mentale con il viaggio c'è un consiglio che ricevetti tanto tempo fa da Paolo Rumiz e da Andrea Semplici un libro di Nicolas Bouvier, scrittore e fotografo svizzero, che è stato ristampato qualche anno fa: La polvere del mondoPotrebbero interessare: Street Photography, Workshop fotografia reportageBuone vacanze e buone foto!!!Qui qualcosa di più su di me:Fotografo, Wedding photography, Photo journalism, Story Telling