L'ottica Normale
Mi capita spesso di discutere a riguardo dell'ottica che utilizzo più di altre quando fotografo. Per fortuna di recente noto che questa domanda supera di gran lunga quella sulla macchina che uso, o sulla marca, se preferite.La focale che scegliamo per fotografare è di fondamentale importanza. Determina in modo fortissimo il linguaggio fotografico e l'impronta che diamo al nostro lavoro, e la scelta della focale è già di per se una scelta di campo piuttosto forte.Io uso di tutto, a seconda di come mi sento prima di uscire di casa, non ho una regola precisa, ma ci sono delle focali che, naturalmente, prediligo su altre...mi è capitato molto spesso di osservare delle mie fotografie dopo del tempo, e notare che il soggetto in se non aveva un energia particolare o ben definita, e che il soggetto della foto era principalmente l'effetto della lente.Uso pochissimo il teleobiettivo, la focale più lunga che possiedo è un 90 mm per i ritratti; ma soprattutto con i grandangolari mi è capitato di notare che passato l'effetto dinamico della lente stessa, ciò che restava era poco, o nulla. Il vero soggetto era la deformazione o il dinamismo, ma tolto quello a livello di realtà restava poco di realmente interessante.Questo discorso non vale certo solo per le focali, ma è altresì vero per molti tipi di effetti applicabili in fotografia. Bokeh esagerati, filtraggi colore, eccetera eccetera...Quello che penso è che il linguaggio deve avere uno scopo e non andare oltre alla funzione di "accompagnare" la fotografia stessa, insomma non dovrebbe diventare solo un esercizio di stile.Io amo le focali normali, dal 35 al 50 mm insomma, 40mm compreso (riferite al formato 35mm). Il perché é presto detto: Sono ottiche spesso compatte e leggere, solitamente molto luminose (mal che vada sono f 2.8) e quindi adatte alla fotografia a luce ambiente senza flash, che a volte rischia di invadere e trasformare la realtà ma soprattutto mi danno la possibilità di rendere ciò che ho visto, senza aggiungere niente di troppo.Visto che lavoro principalmente con fotocamere a mirino Galeiliano con l'occhio sinistro aperto restituiscono pressoché la stessa cosa che osservo nel mirino, rendendomi facile comporre.Nella maggioranza dei casi sono ottiche con schemi semplici a poche lenti, questo rende possibile creare obiettivi dalle prestazioni altissime, con spesa contenuta e ingombri minimi.[gallery type="rectangular" ids="3996,3997,3998,3999,4000,4001,4002,4003,4004,4005,4006,4007,4008,4009" orderby="rand"]La seconda scelta, che senza soluzione di continuità a volte diviene la prima, è quella del 40mm. La visione reale di un occhio umano (uno, non due attenzione) è data come 43mm, quindi siamo davvero nel campo della realtà priva di artifizi ottici.Molte delle mie macchine a film a ottica fissa hanno questo angolo di campo, come le vecchie telemetro anni 70 (45mm) o la mia 6x9 (80mm che equivale ad un 40 riferito al formato Leica). Nel digitale il discorso non cambia, ricerco lo stesso angolo di campo.[gallery ids="4011,4013,4012"]Si va LEGGERMENTE verso il grandangolo, ci si sente poco più immersi nella scena, con ottimi risultati per le istantanee veloci e nel racconto, ma si mantiene una visione normale.[gallery type="rectangular" ids="4014,4015,4016,3984,3985,3986,3987" orderby="rand"]Sono più indicate per prendere qualcosa al volo perché richiedono una composizione leggermente meno precisa, e si fermano giusto prima del 35mm, ottica universalmente conosciuta come "da racconto".Ora, noi sosteniamo che la realtà in fotografia sia una leggenda...un taglio, o semplicemente l'essere lì o scattare un attimo prima o un attimo dopo siano sempre una scelta di sentimento, ma alle volte mantenere una sorta di semplicità, nel tempo, vi restituirà qualcosa di speciale così come è stato vissuto, senza filtrature e effetti speciali.Inoltre se vorrete partecipare in una scena dovrete esserci, o se vorrete far sentire la distanza allontanarvi. In questo senso sono mezzi semplici e sinceri, che non guasta. Provare per credere ;)