Dove sta andando la fotografia oggi parte 5: Editoriale

Dobbiamo scindere in maniera decisa alcune cose:

  • La produzione di servizi fotografici o immagini singole destinate all'editoria;
  • L'utilizzo da parte dell'editoria delle immagini;
  • Il cambiamento nei mezzi di comunicazione e delle abitudini dei fruitori finali di servizi editoriali.

La produzione di immaginiMai come oggi si è assistito ad un proliferare di servizi di qualità altissima provenienti da ogni parte del globo. In giro per il mondo ci sono  ottimi foto giornalisti in grado di raccontare grandi "storie" in una maniera iconica e fortissima. Purtroppo assistiamo ad un eccesso di produzione ed a un fenomeno nuovo i fatti di cronaca spesso vengono coperti da fotografi non professionisti che però si trovavano sul posto.Questo ha portato ad alcuni effetti collaterali:

  • Si è abbassato il prezzo pagato per i servizi fotografici;
  • Le fonti foto giornalistiche sono sempre più spesso poco verificabili;
  • Se non ci sono photo editor che sappiano svolgere il loro lavoro e abbiano l'opportunità di farlo è difficile far emergere le foto;
  • Infine si è sviluppata una pletora di fotografi part time che spesso sono gratificati dal fatto di poter pubblicare e sono disposti a cedere servizi (anche molto buoni) a prezzi risibili.

Con questa situazione il mercato della produzione di servizi foto giornalistici ha fatto si che rimangano pochi grandissimi player  (agenzie come Reuters e AP) e qualche player di nicchia (Magnum, Noor, VII) molti piccoli e piccolissimi che decidono di rimanere da soli e produrre in maniera più o meno silenziosa e convogliare il loro lavoro a pochi e selezionati canali o di aprirsi a nuove esperienze di  business (Fabio Bucciarelli, Fausto Podavini, Alessio Romenzi,  Jan Grarup, Nanni Fontana ed infine mi metto anche io).Vittore Buzzi PhotographyL'utilizzo da parte dell'editoriaL'editoria è in una crisi profonda, crisi economica, crisi da immobilismo e crisi di contenuti.Pochi soldi dalla pubblicità, incapacità di cambiare in maniera creativa, pro-attiva il proprio business con conseguente arroccamento su posizioni indifendibili con comportamenti mafiosi e ridicoli (questo è sopra tutto valido per l'Italia) che sfociano in una incapacità cronica di produrre / pubblicare contenuti in maniera intelligente ed interessante in un continuo avvitamento e una involuzione da cui non se ne vede una via d'uscita.In una editoria ridotta al lumicino l'utilizzo e il budget per le foto diventa esiguo in un mondo in profondo cambiamento in cui le immagini diventano importantissime per raggiungere il grande pubblico.Proprio quando le immagini diventano il perno della comunicazione quando diventano il motore trainante della "socializzazione" e della "mediatizzazione" delle informazioni l'editoria non le usa per il loro potenziale e piano perde il treno che poteva aiutarla e affonda...A parte casi rarissimi toglietevi dalla testa di poter vivere con la fotografia editoriale, o almeno di raccontare e di venderle all'editoria tradizionale.Quando i soldi mancano e c'è gente che è disposta a pagare per pubblicare beh non arrabbiatevi se non ci sono soldi per voi...Molti hanno pensato:"perché pagare i fotografi quando posso avere foto gratis?" questo è stato un grande sbaglio, e alla fine saranno proprio gli editori a pagarne le conseguenze.Vittore Buzzi Photography Il cambiamento nei mezzi di comunicazione e delle abitudini dei fruitori finali di servizi editorialiMentre l'editoria tradizionale prosegue per la sua strada suicida è accaduto che il modo di fruire delle informazioni e gli spazi per la fotografia di reportage o di racconto in generale sono cambiati.Grazie a Facebook e alle App le informazioni si sono trasformate in "Oggetti Sociali" atti ad essere condivisi (Qui un articolo più esaustivo sull'argomento) quindi una immagine forte con poche righe di testo, lo spazio per l'approfondimento è sempre minore ed è destinato ad essere, sempre più riposto all'interno di libri o cartacei o elettronici.Per i fotografi si è aperta una nuova strada diventare editori di se stessi. Con pagine FB o G+ e con il Crow Funding per i libri e progetti fotografici o tramite la vendita di stampe on line.Il guadagno è poi diventato indiretto,  si danno contenuti gratis e si guadagna tramite Corsi, Vendita di Libri e di Stampe, Mostre  servizi fotografici per aziende o Onlus, qualche volta si pubblica ma raramente. Ovviamente bisogna avere una certa costanza, un archivio un po' robusto e magari aver vinto qualche premio importante... Comunque ci vuole tempo e pazienza e molte capacità...Se si pensa di avere qualche foto buona e di diventare dei fotografi attenzione andrete ad ingrossare la schiera degli infelici...O avete foto strepitose come molti dei fotografi che ho citato prima o pensate in piccolo e iniziate per gradi.Vittore Buzzi Photography

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